Quantcast
Channel: L'angolo del nutrizionista
Viewing all articles
Browse latest Browse all 37

Dieta sana e sport, no al doping

$
0
0

Si è svolto ieri a all’Hotel “Gli Dei” di Pozzuoli  un convegno sul delicato tema del doping nello sport, organizzato dal Club Rotaract “Pozzuoli” in interclub con il Club Rotaract “Napoli”, presieduti rispettivamente da Luca Tondini e Francesco Saverio Alovisi. Alla presenza di Pasquale Russo e Johnatan Bessone, rappresentanti  dei Distretti Rotaract 2100 e 2031, si sono avvicendati sul palco dei relatori Andrea Caiazzo, medico della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell’Università Federico II di Napoli, Michele Marzullo, docente presso la stessa Scuola di Specializzazione nonché Coordinatore Scientifico della SSC Napoli e Raffaele Canonico, medico sociale e nutrizionista della medesima Società calcistica. Sotto l’attenta moderazione di Luca Tondini, dinamico presidente del giovane Club flegreo, sono stati  esposti ai presenti, tra cui i giovani calciatori della squadra di calcio “ASD Real Puteoli 2012”, patrocinata dai Rotary e Rotaract di Pozzuoli, le principali classi di farmaci con effetto “dopante”, in grado, cioè, di interferire con la performance sportiva migliorando artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni di un atleta. Oltre a sottolineare quanto tale pratica costituisca una grave infrazione all’etica dello sport, basato, per definizione, su una sana e corretta competizione agonistica, i relatori hanno evidenziato i gravi pericoli per la salute dello sportivo derivanti dall’uso/abuso del doping. Tra gli effetti collaterali dei più comuni dei farmaci ad azione dopante i più gravi sono sicuramente quelli che possono verificarsi a carico dell’apparato cardiovascolare, con l’insorgenza di aritmie che possono sortire talora un esito fatale. Non meno importanti sono  da considerarsi gli effetti devastanti della cocaina sulle cellule del sistema nervoso, i danni a carico del fegato e dell’apparato riproduttivo degli anabolizzanti steroidei o i rischi tromboembolici dell’uso sistematico della famigerata eritropoietina (EPO), particolarmente diffusa nel mondo del ciclismo. Generale, dunque, il consenso sulla necessità di sorvegliare, a tutti i livelli, e in particolare negli ambienti dilettantistici e giovanili, sulla diffusione di tale pratica e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di ridare allo sport il suo reale significato, ovvero quello di un’attività, che, abbinata ad un sano stile di vita alimentare, è in grado, a tutte le età, come recita un noto aforisma, di “aggiungere anni alla vita” e, soprattutto, “vita agli anni”.

 

 

 

 

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 37

Latest Images

Trending Articles